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Visualizzazione dei post da 2018

Scambiare libri: Swapick secondo Livin

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Dopo aver preso in esame  AccioBooks   e BookMooch , eccoci giunti al terzo, nonché ultimo, appuntamento di questa rubrica dedicata allo  scambio di libri . Perciò è il turno di  Swapick , conosciuto fino all'anno scorso come Soloscambio . Il precedente nome poneva l'accento sul carattere di baratto della piattaforma, mentre ora si dedica anche alla vera e propria compravendita basata sui pagamenti in denaro. Su Swapick è possibile scambiare qualsiasi cosa . Già nella home sono ben visibili le macrosezioni, che vanno dal classico libro (per noi che siamo assuefatti) a barche e gommoni (nel caso voleste improvvisarvi scafisti). Gli scambi possono intersecarsi: nel senso che se voi siete interessati a un libro non è obbligatorio che all'utente ne diate un altro, bensì potreste inviargli un CD, un film su DVD o Blu-Ray (anche VHS, se trovate l'amante del vintage), la gondola soprammobile della zia Paolina, una calamita dei Pokémon, vostro cugino, o qualunque altra co

Scambiare libri: BookMooch secondo Livin

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Dopo aver preso in esame  AccioBooks , eccomi di nuovo qui col secondo appuntamento (mannaggia a me che mi do solo una settimana di tempo per scrivere un articolo) di questa rubrica dedicata allo scambio di libri . Questa settimana prenderò in esame BookMooch , immenso sito fondato nel 2006 negli Stati Uniti, che però negli anni ha riscosso un successo internazionale – tanto da essere molto popolare in paesi come Francia, Regno Unito, Spagna e Italia. BookMooch è una community composta da migliaia di persone che mettono in circolo libri da ogni angolo del mondo, in qualunque lingua, con la possibilità di spedire dovunque un utente desideri. Il sito è user-friendly, di facile utilizzo ed escogitato in modo che gli iscritti riescano a combinare gli scambi in maniera totalmente autonoma, semplice e funzionale. Ma andiamo per gradi. Queste mie “opinioni” saranno  suddivise per punti , quelli che io ho ritenuto focali per una piattaforma atta allo scambio, così per tutti e tre i

Scambiare libri: Acciobooks secondo Livin

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Come promesso QUI , oggi sono a parlare di uno dei più noti siti di scambio a livello italiano, ovvero AccioBooks . Nato come piattaforma dedicata al mondo di Harry Potter – il nome vi avrà ricordato uno degli incantesimi più noti della serie – si è nel tempo trasformato in quello che si autoproclama il primo sito di book exchange dello stivale, con le sue grafiche basilari e graziose, i colori accesi e una filosofia in grado di spiegarsi in maniera molto easy, improntata su uno scambio di culture piuttosto che di veri e propri volumi. Pur essendo iscritta da diversi anni confesso di non sapere molto altro della sua genesi, non essendo spiegata nel portale principale – perciò se qualcuno avrà voglia di illuminarmi su questo argomento sarò ben felice di ascoltarvi. Di recente lo stesso sito ha subito un restyling completo, a seguito di un crowdfunding che ha finanziato quelli che la fondatrice e lo staff hanno considerato un potenziamento, stravolgendo anche un po’ (a mio p

Scambiare libri: i migliori siti (italiani) secondo Livin

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L’avere troppi libri è una sindrome piuttosto comune tra i lettori, soprattutto tra quelli che non si vogliono rassegnare all’ebook reader e si ostinano a creare mobili coi volumi che non trovano collocazione sugli scaffali di casa. Me al librario che offre lo sconto Ce ne sono di tutti i tipi: che amiamo e rileggeremmo ogni mese, che ci siamo portati a casa perché sulle riviste lo facevano apparire come la rivelazione dell’anno, acquistati di slancio perché non abbiamo saputo resistere a uno sconto, inviati dalle case editrici perché in una vita precedente eravamo blogger (*coff* tipo io *coff*), doni di Natale, compleanno, laurea e ringraziamenti - perché un libro è sempre un libro, no?

[Dietro la storia] Il Carnevale a Venezia

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Negli ultimi mesi – possiamo dire dall’inizio di agosto – ho notato un notevole interesse nei confronti del mio romanzo, “Il Carnevale a Venezia”. Si tratta naturalmente di un successo relativo (per chi m’avete preso, per una che ha la Feltrinelli a pararle le spalle?) ma la cosa non può che rallegrarmi perché inaspettato, quanto motivo di un certo orgoglio. Il Carnevale a Venezia rientra nella categoria di opere nate e scritte per mero piacere personale (beh, quali non lo sono?). La sua genesi risale a – boh, il 2015? – quando su un forum on-line di cui ero utente indisse un concorso per racconti inerenti al carnevale, siccome eravamo a metà gennaio. Ricordo di essermi detta: “Dai, stavolta partecipo!”. Ma come al solito non tenevo conto della mia incurabile idiosincrasia per le scadenze (sappiate che arriverò 5 minuti in ritardo anche al mio funerale) e alla fine carnevale passò (il concorso lo vinse qualcuno) e la bozza di idea che avevo elaborato rimase in un angolo de

[Dietro la storia] Il circo delle maschere

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Oh. Oh oh. Oh oh oh. No, non sono diventata Babbo Natale, anche se la barba ce l'ho già. Oggi voglio parlare di uno dei racconti lunghi che meglio mi sono riusciti nella mia carriera, che rileggo sempre con particolare trasporto perché grazie a Il circo delle maschere sono rientrata nell'atmosfera di Sherlock Holmes dopo anni e anni, rispolverando la mia dialettica più aulica e divertendomi ad adoperare i termini desueti che scrivendo narrativa contemporanea altrimenti non avrei modo di usare. Già, Il circo delle maschere  ha protagonisti proprio le creazioni di Sir Arthur Conan Doyle: Sherlock Holmes, il fido John Watson, la dimora di Baker Street e l'immancabile signora Hudson, il tutto incastonato nella city londinese del primo novecento tra delinquenti, Scotland Yard e intrighi di ogni sorta. "E i diritti d'autore dove li mettiamo?" si staranno chiedendo alcuni di voi. I diritti d'autore per lo sfruttamento dei personaggi sono sc

[In uscita] Arabesque

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Alzi la mano chi ricorda che fine avesse fatto Arabesque . Va beh, non è importante.

[Ultime notizie] Il carnevale di Arabesque (uhuhuh)

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Che titolone burlone. Buonciao a tutti, belli e brutti, a chi mi segue, a chi non lo fa, a chi mi legge e a chi è invece solo passato di qua. Nuovo post per informarvi che i miei romanzi, Arabesque e Il Carnevale a Venezia , non saranno disponibili per un breve periodo di tempo, per poi ricomparire come autopubblicati. Questa decisione è stata presa a seguito di lunghe e spiacevoli divergenze avute con la casa editrice, conclusesi di recente con la recessione di entrambi i contratti che con loro avevo conseguito.